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Febbraio 2021

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Decreto Ristori: tutto quello che c’è da sapere

La seconda ondata della pandemia di Covid-19 ha portato all’adozione di misure di contenimento sempre più stringenti. Molte attività economiche sono state costrette alla chiusura o ad un drastico cambiamento, che ha portato alla riduzione del volume d’affari.

È per questa ragione che il Decreto Ristori ha previsto una serie di indennizzi rivolti alle categorie più colpite dalle restrizioni. Si tratta di un intervento di oltre 18 miliardi, che prevede contributi alle imprese e misure per venire incontro alle difficoltà dei lavoratori. Vediamo quindi una sintesi dei punti chiave del decreto.

Le misure a favore delle imprese in difficoltà

Le attività commerciali costrette alla chiusura sono diverse e sono concentrate soprattutto nelle zone rosse, dove le misure restrittive sono più rigide. A favore di queste attività, il Decreto Ristori ha previsto un contributo a fondo perduto, che corrisponde al 200% di quello già goduto in precedenza con il Decreto Rilancio.

È stata dedicata un’attenzione particolare alle attività ubicate nei centri commerciali e agli operatori che fanno parte della filare alimentare e delle bevande. Anche in questo caso di tratta di un contributo a fondo perduto per chi ha subito perdite economiche per effetto delle restrizioni.

Una delle novità del decreto è l’ampliamento della platea di soggetti interessati da queste misure di supporto e la crescita dell’ammontare delle risorse economiche destinate a questi aiuti.

Le imprese possono inoltre beneficiare di una proroga sul pagamento di Irpef, Irap e Ires. Il secondo acconto è stato infatti rinviato ad aprile 2021 per chi ha dovuto chiudere perché in zona rossa, e per chi ha subito una contrazione del fatturato.

È stato previsto un rinvio anche per il pagamento delle ritenute, dell’IVA e dei contributi previdenziali. Anche in questo caso si tratta di una misura a favore degli esercenti ubicati nelle zone rosse, che hanno accusato una perdita economica a causa delle restrizioni imposte a livello locale.

Non è stato dimenticato neanche il settore agricolo e ittico. Il contributo a fondo perduto si avvale in questo caso di risorse che arrivano fino a 100.000€. Le modalità di erogazione sono state definite dal Ministero delle Politiche Agricole, che per l’erogazione si avvale della collaborazione con l’Agenzia delle Entrate.

Gli interventi a favore dei lavoratori

Per i lavoratori già in cassa integrazione, il Decreto Ristori ha previsto un’ulteriore proroga che si estenderà per altre 6 settimane. Tra l’altro la cassa integrazione sarà gratuita per i datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato pari al 20%, per chi ha aperto un’attività commerciale a partire dal 2019 e per tutte quelle attività interessate dalle restrizioni.

Durante il periodo di quarantena, i lavoratori potranno inoltre ricorrere alle modalità di lavoro agile, se hanno un figlio convivente di età inferiore a 16 anni. Chi ha figli di età compresa tra 14 e 16 anni, può inoltre godere di un congedo straordinario non retribuito, senza rischiare il licenziamento.

Per effetto del Decreto Ristori, i lavoratori sportivi hanno diritto ad un’indennità pari a 800€, nel caso di collaborazioni scadute al 31 ottobre e non rinnovate. È stata prevista anche un’accelerazione nell’iter di erogazione del contributo.

Un cospicuo investimento, pari a 400.000€, è stato invece stanziato per supportare le famiglie più in difficoltà. Questi fondi sono gestiti dai Comuni e la loro destinazione è riservata all’erogazione di buoni spesa e generi di prima necessità.

Il mondo della finanza sta cambiando: nasce l’embedded finance

L’evoluzione digitale e tecnologica sta coinvolgendo pian pano tutti i settori dell’economia e anche il mondo della finanza non fa eccezione. Se prima i prodotti finanziari erano appannaggio solo delle banche e dei grandi operatori economici, oggi non è più così.

Da tempo nel settore della finanza si stanno facendo strada le piccole e grandi startup, che non hanno nulla da invidiare alle grandi realtà del settore. Inoltre i servizi finanziari sono sempre più integrati nell’offerta di terze parti.

Questo cambiamento ha un nome ben preciso: stiamo entrando nell’era dell’embedded finance. Scopriamo allora di cosa si tratta e in cosa consiste questa rivoluzione.

Che cos’è l’embedded finance

Il mondo della finanza sta attraversando un periodo di rapida evoluzione e questa accelerazione è legata di certo anche agli effetti della pandemia da Covid-19, che ha portato alla crescita esponenziale delle vendite tramite e-commerce.

Fino a poco tempo fa le società fintech si limitavano a ricoprire il ruolo di fornitori di una serie di strumenti tecnologici per banche e operatori finanziari. Adesso che i servizi finanziari digitali sono sempre più integrati, questo scenario sta cambiando molto rapidamente.

Nella nuova realtà dell’embedded finance i servizi finanziari sono diventati pervasivi e si possono integrare con facilità in attività commerciali di ogni tipo, senza modificare il business principale. Non è escluso che in qualche caso si possa invece adottare un modello ibrido, in cui si realizza uno scambio tra due soggetti che vendono e acquistano qualcosa.

Alcuni esempi di embedded finance

Il mondo fintech sta quindi cambiando volto e in futuro dovremo abituarci sempre più ad un modo diverso di gestire i pagamenti e i servizi finanziari. Questa rivoluzione ci interessa molto da vicino, sia come consumatori che come brand, come dimostrano alcuni esempi.

Tempo fa Apple ha instaurato una collaborazione con Goldman Sachs per realizzare la Apple Card, uno strumento di pagamento integrato e non più realizzato solo da un soggetto terzo. Un altro esempio è il metodo di pagamento integrato all’interno di Shopify, che non si serve di terze parti all’interno dei suoi e-commerce.

Questa trasformazione è stata possibile grazie all’apertura delle API a soggetti diversi dagli istituti bancari, per effetto della normativa PSD2. Lo scopo di questo cambiamento è la semplificazione dei pagamenti per i consumatori, che in questo modo hanno vita più semplice.

In un futuro non troppo lontano sarà possibile immaginare un’agenzia immobiliare, che oltre a proporre in vendita delle unità immobiliari, permette anche di ottenere un mutuo ad hoc e senza la necessità di appoggiarsi ad un istituto di credito.

I vantaggi dell’embedded finance

Le parole d’ordine saranno quindi integrazione e pervasività. Questa rivoluzione si traduce anche in un ventaglio di servizi sempre più ampio e in offerte strettamente correlate tra loro, senza la necessità di rivolgersi necessariamente ad un altro fornitore.

Si va verso il superamento del gap tra gli operatori finanziari e i fornitori dei servizi fintech, perché ogni servizio sarà sempre più integrato e incorporato. Il vantaggio per l’utente finale è una maggiore semplicità e un’offerta sempre più ricca.