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Gennaio 2020

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Brevetti, marchi e disegni sono l’oggetto dei nuovi bandi volti a promuovere la valorizzazione di ricerca e sviluppo nel mercato nazionale e internazionale. A partire dalla fine di gennaio 2020 le PMI potranno presentare le proprie domande per usufruire delle risorse messe a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Scopriamo i dettagli di ciascuno, con particolare attenzione alle modalità di partecipazione e ai servizi finanziati nello specifico.

Tre bandi per valorizzare ricerca e sviluppo

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha deciso di stanziare ben 38.000.000 € per la realizzazione di brevetti, marchi e disegni.

I bandi sono riservati alle piccole e medie imprese con lo scopo di migliorare la produttività e la redditività del nostro Paese, supportandole con l’erogazione di fondi per l’acquisto di servizi specialistici.

Il bando Brevetti+, gestito da Invitalia, è rivolto alla presentazione di brevetti. Sono previsti 21.800.000 € per le imprese che dimostrano di avere sede operativa in Italia.

Il bando Disegni+, gestito da Unioncamere, prevede 13.000.000 € per la realizzazione di disegni e modelli industriali.

Il bando Marchi+, gestito da Unioncamere, ha stanziato 3.500.000 € per registrare marchi europei e internazionali presentati dalle PMI.

Micro, piccole e medie imprese e start up innovative sono i destinatari di tutti e tre i bandi che elargiscono i finanziamenti solo per alcuni servizi elencati dettagliatamente nel documento ufficiale.

Il bando Brevetti+: valorizzazione economica dei brevetti

Il bando riservato ai brevetti prevede tre tipi di categorie di servizi:

  • Industrializzazione e ingegnerizzazione
  • Organizzazione e sviluppo
  • Trasferimento tecnologico

Solamente gli acquisti di servizi che rientrano in queste categorie possono usufruire dei finanziamenti agevolati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Tra di essi citiamo ad esempio la progettazione del prototipo, l’organizzazione dei processi produttivi e la strategia di comunicazione.

Per presentare le domande bisogna attendere sino al 30 gennaio 2020. Il bando elargirà fondi solo fino a quando le risorse saranno ancora disponibili.

Il bando Disegni+: valorizzazione di disegni e modelli

I destinatari del bando Disegni+ sono le imprese che vogliono imporsi per la loro capacità innovativa e competitiva e intendono valorizzare i propri disegni o modelli industriali nel mercato.

I servizi finanziati sono di due tipi:

  • Produzione di nuovi prodotti correlati ad uno specifico disegno o modello
  • Commercializzazione del disegno o del modello registrato

La valorizzazione dei titoli industriali promossa dal bando comincia dal 27 febbraio 2020: le domande non potranno essere presentate prima di tale termine.

Il bando Marchi+: registrazione di marchi nell’Unione Europea e internazionali

Le piccole e medie imprese che vogliono registrare i propri marchi possono richiedere il finanziamento per due tipi di spese:

  • Agevolazioni relative alla registrazione in ambito di Unione Europea presso EUIPO, Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale
  • Agevolazione relative alla registrazione in ambito internazionale presso OMPI, Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale.

Per intenderci, rientrano in queste spese ammissibili la progettazione del marchio, la ricerca per verificare l’unicità del marchio, l’assistenza legale per la sua tutela e le tasse per la registrazione internazionale.

Le domande potranno essere presentate a partire dal 30 marzo 2020.

I processi aziendali sono il meccanismo che guida un’impresa, grande o piccola che sia, verso il successo. Nello specifico, racchiudono tutte quelle azioni rivolte a raggiungere gli obiettivi di un’azienda.

Di recente si è capito l’importanza di codificare/modellizzare i processi pianificati, ottimizzandoli attraverso uno strumento di Digital Workplace che ha finalmente permesso di introdurre all’interno delle PMI il concetto di digitalizzazione.

Digitalizzare i processi aziendali: perché?

I processi aziendali lavorano attraverso input e output. Gli input comprendono tutte le risorse che un’azienda deve utilizzare per raggiungere i propri obiettivi. Gli output sono il prodotto finale, che si può identificare con la consegna di un prodotto o la realizzazione di un servizio.

Lo scopo è quello di trasformare una risorsa in valore aggiunto per una crescita globale dell’azienda che in modo efficiente raggiunge i risultati pianificati.

Le parole d’ordine sono tre: pianificare, ottimizzare e digitalizzare.

Nel settore del process management è subentrata l’importanza di digitalizzare, intesa come la necessità di modernizzare tutti i processi aziendali al fine di agevolare e migliorare ogni fase che conduce al traguardo stabilito.

Perché nasce questa esigenza? Il motivo è da ricercare nell’evoluzione digitale che ha ormai preso piede in ogni azienda. Uniformarsi alle nuove tecnologie è d’obbligo per le realtà imprenditoriali che vogliono essere al passo coi tempi e imporsi nel mondo del lavoro.

Automatizzare i processi aziendali, però, non è prerogativa soltanto delle grandi aziende, ma un requisito ormai essenziale anche nelle PMI.

L’importanza di digitalizzare all’interno delle PMI

Digitalizzare significa semplificare i processi aziendali, migliorando l’ottimizzazione, l’efficienza e l’interazione con i clienti attraverso un software.

Le piccole e medie imprese hanno il dovere di investire in nuove tecnologie per diversi motivi:

  • Risparmiare tempo. L’automatizzazione permette di velocizzare diverse azioni. In questo modo è possibile avere più tempo da dedicare a nuovi progetti o all’approfondimento della pianificazione e dell’organizzazione delle risorse interne.
  • Ridurre gli errori. Una gestione che si avvale di processi digitalizzati permette di ridurre drasticamente gli errori umani legati alla deconcentrazione o ad un sovraccarico di lavoro.
  • Monitorare i risultati. I report sono fondamentali per conoscere l’andamento globale dell’impresa. Con l’automatizzazione si possono osservare i risultati in modo più immediato e cercare soluzioni mirate per migliorare il proprio business.
  • Comunicare più velocemente. Un altro vantaggio della digitalizzazione nelle PMI è legato alle forme di comunicazione che diventano più reattive e dirette. Questo non è importante solo per interagire con i clienti, ma anche tra colleghi, migliorando di fatto il lavoro in team.
  • Soddisfare il cliente. Garantire alla propria clientela dei feedback costanti e diminuire i tempi di attesa diventa molto più semplice avvalendosi di processi digitalizzati che possono svolgere più azioni contemporaneamente.

Per agevolare questo passaggio all’interno delle PMI sono stati istituiti anche dei bandi rivolti alla modernizzazione di piccole e medie imprese.

Le imprese che aderiscono a questa trasformazione digitale possono quindi avvalersi di agevolazioni finanziarie. Un consulente per l’innovazione li guiderà verso l’automatizzazione dei processi aziendali, con formazione e aggiornamento.

Organizzazione aziendale con Honu: la parola agli esperti

La produttività aziendale si misura attraverso i risultati raggiunti che sicuramente non possono migliorare rimanendo ancorati a un modus operandi obsoleto che non gli permette di evolversi.

Affidarsi a esperti nel settore può sicuramente aiutare a dare una svolta, non solo nei processi aziendali, ma anche e soprattutto nel modello di business scelto, per una crescita a 360 gradi.

Honu è una realtà perfettamente inserita nell’ambito del digital workplace, che aiuta le imprese a relazionarsi con questi cambiamenti e trarne ogni vantaggio, in termini di pianificazione, esecuzione e report.

I flussi aziendali diventano semplici, veloci e molto più efficienti, dopo un’opportuna valutazione condotta da uno staff altamente qualificato che si propone di far crescere il business dell’organizzazione attraverso l’automatizzazione dei processi aziendali.

Perché Honu? Si tratta del primo Gold Partner italiano di Kissflow DIGITAL WORKPLACE, la piattaforma internazionale che vanta collaborazioni con aziende di un certo rilievo a livello mondiale.

Digitalizzare in modo efficiente diventa per loro una missione, che si adatta perfettamente alle esigenze anche delle piccole e medie imprese che intendono gestire al top il proprio process management.

Il microcredito è la grande novità per imprese e start up. Si è deciso di dare spazio e fiducia alle nuove realtà lavorative attraverso un fondo di garanzia che viene erogato per merito di un’iniziativa congiunta del Mise e dell’Unione Europea.

Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le attività che possono richiederlo, i requisiti necessari e come viene erogato.

Nuove opportunità di lavoro con il microcredito

Il microcredito è un finanziamento agevolato che mira ad aiutare la nascita di nuove realtà imprenditoriali. Si tratta di una sorta di prestito che offre una garanzia pubblica a imprese e start up che altrimenti avrebbero difficoltà a trovare dei finanziatori per i loro progetti.

L’obiettivo è naturalmente quello di promuovere nuovi posti di lavoro.

Attraverso il microcredito i professionisti e gli imprenditori possono avviare la loro attività usufruendo di fondi per un massimo di 25.000 €, che si estende a 35.000 € se le attività sono puntuali nei pagamenti e rispettano tutte le condizioni.

Questo finanziamento può durare dai 24 ai 60 mesi e racchiude alcuni importanti vantaggi. Infatti, si ha diritto a ricevere assistenza nelle fasi preliminari di avviamento dell’attività su alcuni fattori spesso ostici per chi si affaccia al mondo dell’imprenditoria per la prima volta:

  • Strategia di business
  • Formazione, soprattutto a livello digitale e amministrativo
  • Supporto nelle eventuali problematiche logistiche

Le imprese che possiedono i requisiti per partecipare al bando ottengono tale finanziamento con interessi molto bassi.

A chi si rivolge?

Il microcredito è rivolto a tutte quelle imprese che possiedono un progetto ma non hanno i fondi per finanziarlo né garanzie da poter dare agli istituti bancari. Ecco perché è conosciuto anche con il nome “Fondo di garanzia”: permette di mettere in pratica un’idea imprenditoriale altrimenti destinata ad essere accantonata attraverso una garanzia pubblica.

I destinatari del bando sono:

  • Imprese individuali
  • Società
  • Professionisti con Partita Iva da 5 anni

Il fondo di garanzia per PMI non è per tutti. Date le agevolazioni previste, ci sono dei requisiti necessari per richiedere il microcredito.

Prima di presentare la domanda è quindi opportuno leggere attentamente le clausole imposte dal bando, che riguardano il numero di dipendenti, gli introiti e le iscrizioni all’ordine dei professionisti dei membri facenti parte delle attività.

I dipendenti ammessi per ogni impresa o start up corrispondono ad un massimo di cinque se si tratta di imprese individuali, mentre sale a dieci se parliamo di una società.

Gli introiti non devono superare i 200.000 € lordi e con un attivo patrimoniale di massimo 300.000 €.

Ogni professionista deve necessariamente dimostrare di essere iscritto all’ordine dei professionisti o, in alternativa, ad una società professionale.

Cosa finanzia il microcredito?

Ottenere un microcredito vuol dire utilizzarlo per determinate azioni volte a promuovere l’avviamento e lo sviluppo del progetto lavorativo.

Nello specifico, vengono finanziate le spese rivolte all’acquisto di beni e servizi, la formazione dei dipendenti, le polizze assicurative, le licenze, ma anche il nuovo personale e le forme di retribuzione previste.

Per richiedere l’adesione all’iniziativa bisogna avere cura di possedere già in fase di domanda tutti i requisiti richiesti.

Il bando è gratuito e comprende una procedura che inizialmente deve essere fatta online.

Per tutti i dettagli del bando e per conoscere le imprese che hanno diritto a ricevere il fondo di garanzia consultare il link: Fondo di garanzia.