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Novembre 2019

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Le piccole e medie imprese molto presto potranno usufruire di professionisti in grado di implementare il processo tecnologico e digitale che ormai è alla base della nostra epoca.

Ecco Innovation manager, quel voucher che permetterà di compiere un’importante trasformazione. Scopriamo cos’è e quali vantaggi può comportare nelle imprese, conoscendo da vicino la figura dell’Innovation manager e le sue mansioni.

Il voucher per l’Innovation manager: termini e condizioni

Ad inizio luglio 2019, sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il bando relativo al voucher per l’Innovation manager.

Frutto della Legge di Bilancio 2019, questo contributo a fondo perduto è rivolto a sostenere la digitalizzazione delle PMI che si trovano in tutta Italia.

Lo scopo è quello di inserire al loro interno delle figure specializzate che sappiano migliorare la gestione interna avvalendosi dei processi tecnologici e digitali. Questo tipo di innovazione deve riuscire ad agevolare ogni processo all’interno delle piccole e medie imprese, da quelli organizzativi a quelli gestionali fino al settore finanziario.

Secondo quanto stabilito dal decreto di riferimento, le PMI potranno disporre di 75.000.000 € dal 2019 al 2021 per sostenere le spese volte a questa innovazione digitale.

Il contributo elargito dipende dal tipo di impresa:

  • 40.000 €: riservato alle micro e piccole imprese entro il 50% della spesa
  • 25.000 €: riservato alle medie imprese entro il 30% della spesa
  • 80.000 €: riservato alle reti d’impresa entro il 50% della spesa

La procedura di verifica dei requisiti, partita il 31 ottobre 2019, si conclude nel mese di dicembre con la compilazione e l’invio delle domande. Termine ultimo stabilito dal Mise è il 12 dicembre 2019.

Ecco chi può presentare la domanda

Per usufruire delle agevolazioni previste dal voucher, è necessario possedere dei requisiti specifici che devono essere accertati in fase di presentazione della domanda.

Ecco a chi è rivolto il voucher per l’Innovation manager:

  • Le imprese qualificate come micro, piccole o medie
  • Le imprese che certificano di avere come sede legale l’Italia
  • Le imprese iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente
  • Le imprese in regola con il versamento dei contributi previdenziali
  • Le imprese che non sono destinatarie di sanzioni interdittive
  • Le imprese che non sono in stato di fallimento o liquidazione
  • Le imprese che non sono sottoposte a procedura concorsuale
  • Le imprese che aderiscono a contratti di rete

Non rientrano in questo elenco le imprese relative ad alcuni settori specifici, “esclusi dall’articolo 1 del Regolamento UE n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013 De Minimis”.

Il Mise ha messo a disposizione anche un documento con tutte le FAQ sull’argomento, disponibile a questo link: Voucher per consulenza in innovazione – Domande frequenti (FAQ)

Chi è l’Innovation manager?

Il voucher per l’innovazione digitale prevede che le PMI possano ricevere prestazioni di consulenza da parte di un esperto qualificato.

Tale figura, detta Innovation manager, deve possedere particolari requisiti per essere idonea a svolgere questa funzione ed essere scelta dalle suddette imprese.

Ma chi è veramente l’Innovation manager e quali compiti deve svolgere nell’azienda?

Il suo ruolo è quello di guidare passo dopo passo le imprese verso il cambiamento digitale, con prospettive innovative e nuovi strumenti per operare.

Tra le sue qualità innate deve spiccare un forte carisma e una leadership accentuata, perché deve diventare un punto di riferimento in grado di orientare al processo di innovazione dell’azienda.

Uno spiccato senso strategico gli permette di precorrere i tempi e condurre la sua azienda verso nuovi obiettivi, al passo con l’evoluzione.

Il suo background deve essere rigorosamente multidisciplinare: deve conoscere in modo eccelso i processi digitali (ICT), ma avere competenze anche in altri settori come il marketing e la consulenza.

I suoi studi, le sue skills e la sua esperienza nel campo gli permettono di essere il professionista ideale per motivare l’impresa verso il cambiamento produttivo, tecnologico e ricco di nuove opportunità.

Ecco l’elenco redatto dal Mise con gli Innovation manager che rispondono a questi requisiti e che sono a disposizione delle PMI che hanno diritto al voucher: Elenco manager.

Il decreto crescita, con tutte le sue novità, è pronto per dare una svolta al nostro Paese. Tutte le misure che verranno adottate attraverso il contenuto del decreto sono destinate ad accelerare una ripresa economica dell’Italia.

Andiamo ad approfondire cosa ci riserva il decreto crescita nelle imprese, con i suoi obiettivi e incentivi per una maggiore crescita economica.

Decreto crescita: le finalità

Il decreto crescita n.34 del 2019 è stato convertito in legge. Si tratta della legge n.58 del 2019 dal titolo “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”.

In primo piano restano la ripresa economica del nostro paese e gli investimenti.

Troppe le problematiche che negli ultimi anni hanno contribuito ad aggravare la situazione economica italiana. Si parla di PIL in calo e debito pubblico in aumento che accrescono la preoccupazione per la crisi sempre più evidente.

Proprio per fronteggiare questa situazione precaria arriva il decreto crescita 2019 con tutte le sue novità che coinvolgono l’aspetto fiscale, finanziario e relativo agli investimenti, per promuovere uno sviluppo nelle imprese che vada oltre questo stato di stallo in cui versa attualmente l’Italia.

Gli interventi di crescita previsti sono diversi: entriamo nel dettaglio di questa normativa per saperne di più.

Quali sono le misure urgenti di crescita per il paese?

Per promuovere la ripresa economica italiana il decreto crescita 2019 si focalizza su due tipologie di misure: fiscali e finanziarie.

Tra le misure fiscali ci sono:

  • Reintroduzione del super ammortamento
  • Riduzione dell’aliquota IRES
  • Misure e agevolazione per l’edilizia
  • Agevolazioni per i lavoratori che rientrano in Italia
  • Credito d’imposta per aziende che partecipano alle fiere
  • Incremento della deduzione Imu
  • Modifiche relative allo scontrino elettronico
  • Proroga della rottamazione delle cartelle al 31 luglio

Tra le misure finanziarie troviamo:

  • Agevolazioni fiscali per aziende del Mezzogiorno
  • Maggiori poteri alla Consob per controllare i servizi online
  • Nuove norme per l’accesso al Fondo Indennizzo risparmiatori (FIR)

Diversi sono i temi di interesse pubblico che catturano maggiormente l’attenzione, tra cui lo scivolo pensione, le norme che riguardano i problemi di Alitalia e Mercatone Uno o le tariffe inail 2023.

Si tratta di argomenti piuttosto scottanti per la popolazione che meritano una soluzione urgente e che metta d’accordo tutte le parti.

Il rilancio degli investimenti privati e la tutela del made in Italy

Per una maggiore e urgente ripresa economica dell’Italia la legge prevede diverse misure relative anche a rilanciare gli investimenti privati. Ecco alcune tra le più importanti:

  • Rifinanziamento Fondo garanzia per la prima casa
  • Rinnovo dei contratti di locazione a canone agevolato
  • Utilizzo del fondo rotativo
  • Fondi per l’internazionalizzazione delle imprese
  • Regole nuove per la Nuova Sabatini
  • Agevolazioni su prodotti da riciclo
  • Sostegno per le imprese nei processi di sviluppo tecnologico
  • Servizi digitali nelle Pubbliche amministrazioni

Ma c’è anche un altro punto, molto importante, che pone l’accento sul nostro Made in Italy.

L’obiettivo è tutelare i marchi storici di interesse nazionale e tutti quei prodotti che sono stati colpiti dall’Italian sounding.

Per approfondire tutti i dettagli sul decreto crescita, si può trovare il dossier relativo cliccando su questo link che rimanda direttamente alla documentazione parlamentare.